Associazione Pazienti Retina
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Saperne di più - Retina

A cura del Comitato Scientifico

Il distacco di retina

AUTORE: Prof. Mario Romano

La retina è un tessuto localizzato nella parte posteriore dell’occhio, costituito da cellule sensibili alla luce e in grado di inviare al cervello i segnali che consentono la visione.
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La retina è un tessuto localizzato nella parte posteriore dell’occhio, costituito da cellule sensibili alla luce e in grado di inviare al cervello i segnali che consentono la visione. Nel distacco di retina questo importante strato di cellule si separa dal sottostante, che gli garantisce nutrimento e ossigeno. Di conseguenza, se il distacco permane non trattato, c’è il rischio di perdita permanente della vista nell’occhio interessato. Per questo motivo, il distacco della retina costituisce una delle più serie emergenze che riguardano l’occhio e la vista.

I sintomi di allarme per distacco di retina includono: comparsa improvvisa di molti corpi mobili o “mosche volanti”, che fluttuano davanti alla vista; visione di improvvisi lampi luminosi, in uno o entrambi gli occhi; comparsa di un’ombra, una tenda scura o un velo che copre parte della vista; visione annebbiata.

Si distinguono diverse tipologie di distacco di retina. Il distacco regmatogeno è il più frequente, ha origine da una rottura nella retina che consente l’ingresso di liquido nello spazio sottoretinico. Il distacco trazionale invece è causato dalla formazione di membrane che sollevano la retina; è tipico di pazienti affetti da retinopatia diabetica o trombosi venose retiniche. Il distacco essudativo è determinato dalla presenza di infiammazione o lesioni vascolari che causano accumulo di liquido sottoretinico. Infine, esistono forme miste, causate da più meccanismi contemporaneamente.

Il distacco di retina può verificarsi in seguito a varie condizioni oculari. Le degenerazioni retiniche periferiche sono aree di minor resistenza in cui facilmente si può creare una rottura retinica; sono spesso presenti negli occhi miopi (cioè che non vedono bene per lontano). Nel distacco posteriore di vitreo il liquido gelatinoso che riempie l’occhio si stacca dalla retina, talvolta inducendo rotture e sollevamenti retinici. L’intervento di catatatta espone a un rischio, seppur basso, di distacco di retina, specie se complicato o in occhi predisposti; lo stesso vale per altri interventi chirurgici oculari. Inoltre, il trauma oculare, il diabete, le malattie infiammatorie e genetiche (per esempio la sindrome di Marfan o di Ehler Danlos) costituiscono seri fattori di rischio per il distacco di retina. Sicuramente anche l’invecchiamento è un fattore predisponente, essendo il distacco di retina più frequente sopra i 50 anni di età.

La diagnosi di distacco di retina si ottiene attraverso una visita oculistica completa, con metodiche non invasive. Dopo la dilatazione della pupilla grazie ad appositi colliri, si visualizza al microscopio l’area di retina distaccata. È spesso necessario l’uso di lenti che, a contatto con l’occhio, permettano di esplorare la retina periferica. Talvolta, qualora la retina non sia visualizzabile al normale microscopio, si ricorre a un’ecografia oculare.

Il trattamento del distacco di retina deve essere tempestivo, per evitare per quanto possibile la perdita irreversibile della vista nell’occhio affetto. Una possibile soluzione terapeutica è la fotocoagulazione argon laser, con cui il laser crea una cicatrice intorno alla retina distaccata, impedendo l’ingresso di ulteriore liquido sotto la retina. Spesso però il distacco coinvolge un’area significativa della retina, per cui è necessario un intervento chirurgico. Questo può essere eseguito in anestesia locoregionale (iniezione di anestetico vicino all’occhio) oppure in anestesia generale. È possibile una chirurgia dall’esterno, in cui senza entrare dentro l’occhio con gli strumenti chirurgici ma con l’aiuto di cerchiaggi o piombaggi applicati all’esterno del bulbo oculare, si favorisce il riavvicinamento degli strati retinici distaccati. Esiste poi una chirurgia dall’interno, in cui si rimuove il vitreo, ossia il gel contenuto dentro l’occhio, e con l’aiuto di aria, gas o appositi materiali di riempimento, detti “tamponanti”, si riposiziona la retina distaccata. In alcuni casi è necessario un secondo intervento chirurgico a distanza di alcuni mesi per rimuovere il tamponante.

La prognosi del distacco di retina dipende dalla causa, dall’estensione, dalla tempestività del trattamento e dalla localizzazione del distacco. Infatti, quando il distacco coinvolge la parte più centrale della retina, detta macula, la perdita della visione è potenzialmente molto più grave e la vista spesso irrimediabilmente compromessa.

La prevenzione dei danni irreversibili da distacco di retina si mette in atto conoscendone i sintomi di allarme (lampi di luce, mosche volanti, tenda nera) e sottoponendosi con assoluta urgenza a una visita oculistica in caso di comparsa di uno o più di questi. Inoltre, visite oculistiche periodiche possono aiutare a prevenire l’insorgenza di un distacco di retina, diagnosticando precocemente e trattando per tempo eventuali lesioni predisponenti a questa patologia.

AUTORE: Prof. Mario Romano

Humanitas Gavazzeni- Castelli, Bergamo