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A cura del Comitato Scientifico

Retinopatia diabetica ed Edema maculare diabetico

AUTORE: Dr.ssa Maria Cristina Parravano

La retinopatia diabetica (RD) rappresenta una complicanza frequente del diabete sia di tipo 1 sia di tipo 2 ed è la più importante causa di cecità legale tra i giovani/adulti nei paesi industrializzati.
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La retinopatia diabetica (RD) rappresenta una complicanza frequente del diabete sia di tipo 1 sia di tipo 2 ed è la più importante causa di cecità legale tra i giovani/adulti nei paesi industrializzati. L’iperglicemia alla base della patologia determina un danno a livello dei piccoli vasi della retina che porta ad un aumento della loro permeabilità, allo sviluppo di aree di non perfusione fino alla comparsa nelle forme più avanzate di neovascolarizzazioni retiniche (RD proliferante). L’alterazione della permeabilità vascolare può portare ad un accumulo di liquido a sede maculare (edema maculare-EMD), anche nelle fasi più precoci della malattia, e rappresenta la principale causa di riduzione della vista nei soggetti diabetici. Negli stadi precoci, la retinopatia diabetica è generalmente asintomatica. La mancanza di sintomi non è indice però di assenza di microangiopatia retinica diabetica, dal momento che la riduzione della vista, di cui si accorge il paziente, compare solo quando viene interessata la regione maculare (EMD). Lo screening delle complicanze oculari del diabete consente di individuare i segni precoci di RD e di effettuare un esatto inquadramento della stessa per impedire il verificarsi di danni oculari, che possono portare in casi estremi alla cecità. La diagnosi di RD e delle sue complicanze si basa sulla valutazione del fondo oculare in midriasi, che deve essere effettuato routinariamente. Per la caratterizzazione e la quantificazione di un eventuale interessamento maculare risulta essere indispensabile la tomografia ottica a luce coerente (OCT), esame non invasivo e di routinario uso clinico. La fluorangiografia (FAG), esame invasivo che consiste nello studio delle caratteristiche vascolari retiniche attraverso l’uso di un colorante iniettato in vena, rimane fondamentale per la valutazione della periferia retinica fornendo inoltre le indicazioni indispensabili all’eventuale trattamento laser. La nuova tecnologia non invasiva, l’OCT Angiografia (OCTA) consente, sfruttando la dinamica del movimento dei globuli rossi, la visualizzazione 3D del sistema vascolare intra e sottoretinico. L’OCTA è stato utilizzato per osservare le alterazioni iniziali delle differenti strutture vascolari nei pazienti con RD a livello del polo posteriore e può essere un’alternativa quando la FAG non può essere eseguita. In presenza di EMD si programmano cicli di trattamenti con farmaci intravitreali ed i relativi controlli privilegiando l’utilizzo di regimi di trattamento fissi con intervalli individualizzati di ritrattamento (treat and extend). Oltre alle iniezioni intravitreali ci si avvale dell’utilizzo di laser di differenti tipologie quali il laser sottosoglia micropulsato nella gestione dei casi specifici di edema maculare (es. terapia combinata…) o il trattamento argon laser tradizionale per la periferia retinica in pazienti in cui è stato dimostrato un coinvolgimento retinico periferico attraverso le metodiche più avanzate quali la fluorangiografia ad ampio campo. Lo stretto monitoraggio delle condizioni oculari del paziente associato ad un attento controllo glico-metabolico, della pressione arteriosa sistemica e dell’assetto lipidico rappresentano elementi essenziali nella gestione del paziente diabetico. Essendo il diabete una malattia sistemica multi-organo, una volta preso in carico il paziente per la gestione delle complicanze oculari, è importante un approccio multi-specialistico richiedendo una collaborazione multi-disciplinare.

AUTORE: Dr.ssa Maria Cristina Parravano

Senior Researcher IRCCS Fondazione G.B. Bietti Roma